la sirena

Si può pensare che quando si offre al mondo lo facciamo per noi, che il mondo non ha nessun bisogno del nostro regalo.
Si tratta, in questo caso, di una sfida al nostro egoismo che viene soggiogato, almeno per il momento.

“Offerta al Mediterraneo”
(per andare oltre i propri limiti)

L’offerta:
Buttare in mare la scultura della sirena bicaudata è un gesto gratuito ed in contrapposizione a chi usa il mare come pattumiera, a coloro che si arricchiscono buttandovi rifiuti radioattivi e a coloro che speculano intorno al mondo dell’arte. L’offerta è un andare oltre i propri limiti, in quanto si offre sempre qualcosa di bello.

Il mare:
E’ l’elemento che trasmette il senso di libertà: nuotare sott’acqua è come volare.
L’arcipelago toscano, Baratti e gli Etruschi è il luogo scelto per la offerta al mare di questa scultura.

La sirena bicaudata:
E’ un simbolo di origine etrusca, scompare con loro durante il periodo romano per tornare in auge nel medioevo: tiene le due estremità della coda formando un cerchio il cui asse centrale è quello del suo corpo. Governa tutti gli aspetti duali, unificandoli nella propria presenza; la sua sensualità rappresenta la bellezza, come mezzo per superare i propri limiti (“bello, utile e vero”, secondo la concezione platonica). Si trova in evidenza in numerose chiese romaniche europee.
E’ stata realizzata per questa occasione, in unico esemplare in terracotta di circa 70 cm. di altezza. Sono in fase di realizzazione 108 sirene “figlie” (h. cm.3) che saranno “seminate” insieme alla loro madre; la corrente del golfo le restituirà alla terra nei prossimi anni e potranno essere raccolte da chiunque si troverà a passeggiare sulla spiaggia.

Nicola Biagini si innamora di questo simbolo nel 1994 quando presenta all’Accademia di belle Arti di Carrara la sua tesi finale sul simbolismo medievale (“i Guidi, magistri marmorum”). Si è presentato il progetto e l’opera alla libreria Baroni di Lucca in una conferenza sul simbolo della sirena bicaudata e in occasione della presentazione del nuovo libro sugli Etruschi di Giovanni Feo. L’opera “che farà innamorare tutti i pesci” sarà visibile a chiunque abbia voglia di andare a trovarla immergendosi nel fondale del golfo di Baratti, sul limite delle boe.

La condivisione di questo progetto da parte dei vari enti (Comune e Capitaneria di Porto di Piombino, Società Parchi Val di Cornia) rappresenta un segno importante per l’ideale dell’offerta, ideale in contrapposizione all’egoismo e alla ignoranza. Il golfo di Baratti avrà una attrazione in più profondamente collegata alle origini di questo luogo.

La Sirena è salpata il 12 luglio 2015 nel tardo pomeriggio dopo una Cerimonia in mare.
Con una zattera di bambù ha raggiunto il centro del Golfo di Baratti per poi sistemarsi sul fondale marino.
Anche le piccole 108 sirene “figlie” sono state affidate al mare.
La Sirena “che farà innamorare i pesci” è quindi tornata a casa e si farà ammirare da chi vorrà e saprà ritrovarla.