Adamo libero (2011), marmo bianco di Carrara, cm 316x130x130(il muro è un bassorilievo in refrattario invetriato opera di Silvia Zanchetta)
Ci siamo, i polsi cedono, la schiena pure, dopo un anno e mezzo a fare i soliti sforzi è il minimo che mi possa capitare, allora oggi venti dicembre 2010 mi obbligo a gg. 20 di riposo forzato. Rientro lavorativo: 9 gennaio (regalino per il mio compleanno). Sto cercando di liberare Adamo da quel senso di colpa per quel furtarello nel giardino… a distanza di millenni da quel fattaccio è mai possibile che venga ancora ritratto gobbo, che si copre gli attributi, cacciato a calci? E’ dura, un blocco di tre metri e oltre, migliora sempre e non finisce mai, l’ho fatto con le mie fattezze, sia per megalomania che per utilità, visto che non ho altri modelli fuori che me. Ho insistito fino alla fine, ma il committente è stato di una fermezza assoluta: niente donne questa volta. Ero in crisi, una crisi stupida ora che è passata. Ora è la grande sfida. Voglio vederlo senza paura ne sensi di colpa anche perché quello era un tranello, un tiro mancino: E’ stato messo alla prova e ci è cascato come un pollo, però credo nell’evoluzione dell’uomo e sono assai incazzato con la chiesa che insiste a mettere paura alla gente: penso a quella diatriba dei crocifissi nelle scuole, perché non vogliono metterci ad esempio la resurrezione? Napolitano, nel suo discorso di fine anno, diretto ai giovani ha detto che non bisogna farsi paralizzare dall’ansia, Albanese con il suo ministro della paura cerca di farci capire quale metodo viene usato dal potere. Anch’io voglio muovermi in questa direzione, il mio lo sto facendo, a quanto mi risulta è il primo Adamo nella storia dell’arte che avanza libero, che offre finalmente i suoi attributi invece che nasconderli, la mela è nella destra, l’ha sempre con sé, non rinnega, quindi si libera.